USSASSAI * IL SINDACO CHICCO USAI

Chicco Usai, 53 anni, architetto d’interni, è alla sua prima esperienza di carattere politico. Un incarico pubblico lo ha già ricoperto, come presidente della Pro loco, ma lo definisce “niente” in confronto alla sfida che la Comunità di appartenenza gli ha affidato: cambiare la rotta del Comune di Ussassai

Lei è di Ussassai?

“Io sono nato e cresciuto a Cagliari. Quattro anni fa però ho deciso di cambiare vita e sono venuto a vivere qui, nella casa che era di mio padre. Mi ero stancato dei ritmi della città, ho messo in piedi un bed&breakfast e ho ricominciato. Ho una figlia di 13 anni che vive a Cagliari e quando non riesco a tornare io nel capoluogo mi raggiunge lei”.

Non era una elezione scontata.

“Nient’affatto. La paura di non raggiungere il quorum era tanta ma alla fine è andata al di là delle più rosee aspettative: io e i miei consiglieri siamo felicissimi del risultato”.

Come definisce il paese?

“Un paese incantato: a mio avviso è molto bello, ma è rimasto troppo ‘incantato’ nel tempo”.

È soggetto a spopolamento?

“Purtroppo sì, il rischio che le cose peggiorino è altissimo. Le nascite sono a zero. I ragazzi resistono ma appena compiono 18 anni vanno fuori. Negli anni 70 avevamo 1000 abitanti. Oggi siamo 520 anime ma l’emorragia è continua e costante e infatti il programma su cui io e la mia Giunta ci batteremo è una dichiarazione di guerra allo spopolamento”.

Ci faccia un esempio concreto.

“Punteremo sul turismo. Abbiamo un buon flusso di turisti italiani e stranieri che sta arrivando in paese. Quest’anno Ussassai ha registrato un boom di presenze”.

Cosa avete da offrire che altri non hanno?

“Siamo in mezzo la bosco, alla montagna. Chi vuole staccare qui trova terreno fertile. Oltre a questo, ai piedi del paese corre il rio San Gerolamo che quest’anno è stato preso d’assalto dagli appassionati dell’acquatrekking. Ussassai ha enormi potenzialità ed è un Comune apprezzato: c’è per esempio un investitore straniero che sta comprando case e ristrutturando”.

Ma sapete chi è?

“Certamente, è conosciuto, viene qui da anni”.

Nazionalità?

“Russa. Vive tra il suo Paese, l’America, l’Italia e la Sardegna”.

Lei lo conosce?

“Si, lo conosco. Non conosco esattamente le motivazioni che lo spingono a investire qui, ma immagino siano legate proprio al turismo”.

L’ha anche chiamata per complimentarsi?

“No, però è stato uno dei primi che ha visto il risultato elettorale e mi ha mandato una mail riservandosi di farmi gli auguri di persona appena sarebbe riuscito a venire, Covid permettendo…”.

Ha detto che intende puntare sul turismo: come?

“È necessario far sì che i giovani tornino a investire nel territorio, per esempio creando cooperative. C’è anche una struttura comunale lungo il tracciato della ferrovia predisposta a essere utilizzata come punto ristoro. Può essere messa a disposizione perché il vecchio gestore l’ha lasciata già da tempo. Al turismo è legato lo sviluppo futuro: abbiamo già visto che il turista non si limita a visitare il territorio: va dalla signora x a comprare i culurgiones, dal pastore a prendere il formaggio e via dicendo. Chissà che qualche giovane non pensi a un laboratorio del pane o della pasta fresca o che i pastori non si consorzino. Abbiamo anche siti archeologici importanti ma inutilizzati: la battaglia per il riconoscimento dei nuraghi da parte dell’Unesco farebbe molto bene a Ussassai”.

Quanti nuraghi avete?

“Quattro: Nurassolu, Nuragi, Is Coccorronis e il nuraghe di Mela. Al confine tra Ussassai e Gairo si trova invece il villaggio nuragico de Is Tostoinusu. Per noi il progetto ‘La Sardegna verso l’Unesco’ rappresenta una battaglia importantissima. Noi i nuraghi li abbiamo in casa, alcuni sono noti, altri sono in stato di abbandono”.

Che Giunta è la sua?

“Una Giunta giovane fatta di volti nuovi. Tolti i tre più ‘maturi’ (tra cui io) gli altri hanno un’età media che va dai 30 ai 40 anni. Tutti crediamo nelle potenzialità del paese, insieme speriamo di fare cose grandi: è l’augurio che facciamo a noi e che facciamo ai nostri compaesani. Non abbiamo la bacchetta magica ma abbiamo la passione. Non resteremo rintanati nella casa comunale ma andremo per strada e dialogheremo con tutti”.

Se dovesse riassumere in uno slogan il vostro progetto?

“Far cambiare la mentalità delle persone, infondere la voglia di fare!”.

Buon lavoro

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