INTERVISTA A GIORGIO ANGIUS (VICESINDACO E ASS.URBANISTICA CA)

L’INTERVISTA. Giorgio Angius, 45 anni, ingegnere, cagliaritano doc (quartiere Castello) si trova a gestire un Assessorato – Pianificazione strategica e dello sviluppo urbanistico – in grado di cambiare il volto della cittĂ , con evidenti riflessi sulla qualitĂ  della vita dei cagliaritani. Di recente ha parlato di un’opera imponente sulla quale si ragiona ormai da 30 anni: il tunnel sottomarino lungo circa 500 metri che iniziando dal molo Riva di Ponente terminerebbe in Viale Colombo o Viale Diaz. Partiamo da qui.

▪️Che opera abbiamo davanti? “Un’opera imponente e importante, non a caso se ne parla da 30 anni. In questo momento, per come è cresciuta e si è trasformata la cittĂ  di Cagliari, consideriamo questo passaggio indispensabile per decongestionare il traffico commerciale e non. L’espansione e la crescita della cittĂ  si è tradotta in 24 corsie tra la via Roma e il mare. Chi passeggia in via Roma non percepisce il mare perchĂ© c’è di mezzo una infrastruttura viaria paragonabile a un’autostrada”

▪️Entriamo allora piĂą nel dettaglio “Il tunnel sotto la via Roma non si realizzò mai, oggi dobbiamo ricominciare da capo. Vogliamo approfittare del fatto che il porto sta cambiando completamente fisionomia: il futuro del porto di via Roma è di tipo turistico e dato che il pescaggio delle barche sarĂ  minore, resterĂ  un grande spazio, sott’acqua, libero”.

▪️E l’idea è di poggiare il tunnel sul fondo del mare? “Esattamente, un tunnel che consente, partendo dal molo Riva di Ponente, di scendere sott’acqua per poi risalire in Viale Diaz o Viale Bonaria. Andare sott’acqua ha molti vantaggi: non blocchi il traffico per anni a causa dei lavori, quindi porti avanti una operazione quasi indolore per i cittadini. Hai anche la possibilitĂ  di ‘allargarti’ e fare per esempio parcheggi subacquei. Infine, se vai sul mare e ti appoggi sul fondale non trovi reperti archeologici che ti costringono a progettare varianti e attendere i tipi biblici della burocrazia per ottenere nuove autorizzazioni”.

▪️C’è un esempio a cui guardate? “Ce ne sono tanti per fortuna. Abbiamo esempi di ponti sott’acqua e perfino di interi quartieri con tutta la viabilitĂ  subacquea”.

▪️Quanto costa e come si reperirebbero le risorse? “Abbiamo inserito l’opera nella proposta di Recovery Plan presentata al Governo in qualitĂ  di opera strategica per eccellenza del Comune di Cagliari”.

▪️Quindi l’ipotesi di finanziamento è il Recovery Plan? “Assolutamente. Stiamo parlando di un’opera costosissima giĂ  a livello progettuale. Intanto però ci stiamo muovendo come Amministrazione, dato che nella pianificazione urbanistica possiamo inserire il nuovo tracciato di cui stiamo parlando (al momento è inserito solo il vecchio tracciato del tunnel sotto via Roma)”

▪️Quali sono i problemi piĂą grandi, nell’epoca del Covid, che ha davanti chi si trova a gestire un Comune come Cagliari? “Il problema numero uno è dare assistenza a chi in questo momento non ce la fa da solo. Alle tante persone giĂ  aiutate con gli strumenti classici dei servizi sociali si sono aggiunte intere famiglie che prima non avevano bisogno e che ora hanno drammaticamente necessitĂ  di essere aiutate”.

▪️Di quali numeri stiamo parlando? “Lo scorso anno si sono rivolte ai servizi sociali del Comune ben 5mila famiglie in piĂą. Insieme alle politiche sociali stiamo dando particolare attenzione alle politiche per le attivitĂ  produttive. In altre parole, il Comune si sta muovendo con strumenti di sostegno alle famiglie e alle attivitĂ , per esempio quelle commerciali. La decisione di concedere gratis gli spazi all’aperto si inserisce in quadro di sostegno al commercio”.

▪️Cosa si aspetta quando l’emergenza sanitaria ed economica che stiamo vivendo ci consentirĂ  di tirare il fiato? “Un mondo diverso, una societĂ  diversa, una cittĂ  diversa. CambierĂ  per esempio la politica della casa: abbiamo il dovere di ripensare, anche attraverso i piani urbanistici, gli spazi. Fino a oggi sono stati contingentati quelli all’aperto (penso a terrazze e balconi per esempio): non ha piĂą senso avere queste limitazioni. Personalmente immagino una cittĂ  diversa, che sia autosufficiente: il cittadini deve avere attorno a casa tutti i servizi, quelli culturali, sportivi, la Scuola e via dicendo perchĂ© davanti a una situazione come quella che stiamo vivendo, data l’impossibilitĂ  di prendere i mezzi pubblici, deve potersi muovere a piedi in un ambiente urbano confortevole”.

▪️In che rapporti è con il sindaco e che giudizio dĂ  del primo cittadino? “Rapporti ottimi, il sindaco ha il grandissimo pregio di privilegiare il lavoro di squadra. Tutte le scelte sono sempre discusse, condivide, ragionate. Così come è giusto ce sia le decisioni finali sono del sindaco ma avvengono dopo momenti di condivisione preziosissimi per noi e per lui”.

▪️Che lavoro sta facendo il gruppo dei Riformatori in Consiglio comunale? “Un lavoro grandioso. La nostra attivitĂ  è sempre intensa su tutti i campi. C’è, dietro ogni azione, una grande dedizione e un grande impegno. Considero il Gruppo consiliare eccellente”.

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